PERVERSUS | PERVERSUS

2019

  • Nel 2018, dopo Padova e Parma, Alberto Michelon eclettico e talentoso Tassidermista , nonché mio fraterno amico, ha presentato la sua prima produzione di tassidermia artistica a Venezia. In questa ultima occasione fu duramente contestato e attaccato da un gruppo animalista che ha richiesto l’intervento del nucleo forestale del Veneto per avviare una indagine sugli animali esposti. Indagine conclusa con la certificazione del rispetto di tutti i parametri legali. Dopo questa esperienza ha sentito la necessità di indagare artisticamente la distorsione del concetto di “amore verso gli animali”.
    Cosi nasce PERVERSUS .

    Un oggetto dirompente da collocare all’interno del più che consolidato pensiero antropocentrico.
    PERVERSUS è un caleidoscopico viaggio tra i nostri più comuni animali domestici o forzosamente addomesticati, che ci accompagnano durante le nostre vite, tra i sentimenti che proviamo noi per loro e loro per noi come comprensione, amore, devozione, fedeltà, dipendenza. Con loro passiamo il tempo, parliamo, mangiamo, dormiamo, guardiamo la tv sul divano. Li vestiamo, si passeggia con collare alla moda o quello di una vita, pettorina, cappottino… Li portiamo dal veterinario e soffriamo molto per loro. Li si porta alla toelettatura. Li usiamo a fini emotivi.

    Sei soggetti: cane, gatto, coniglio, pappagallo, serpente e gerbillo.
    Le posture degli animali non sono casuali. Il cane sta defecando, il gatto si stiracchia mettendo in evidenza il lato posteriore, il coniglio siede sulle natiche con le zampe aperte, il serpente assume una forma che ricorda i genitali maschili, il pappagallo dispiega un’ala invitando esplicitamente ad una certa azione, e infine i gerbilli curiosi come tutti i topi.
    Si genera una dicotomia visiva: da un lato vediamo gli animali nella loro condizione naturale, in un limbo bianco , luminoso e rassicurante, idealizzati nel loro quotidiano ma contemporaneamente li vediamo nelle stesse posture    trasformati. Gli animali sono vestiti con outfit fetish realizzati con diversi materiali: lattice, pelle, borchie, nylon, resina. Antropomorfizzati ed estremizzati per rendere esplicito il loro ruolo di destinatari di amore e attenzioni artificiali, non richiesti e magari non graditi in quelle forme

    Il progetto prevede sei installazioni dal vivo con gli animali tassidermizzati in presenza. Sei fotografie in scala 1/1 di grande formato molto luminose e sei fotografie di grande formato con il soggetto a grandezza naturale trasfigurati e rappresentati in una atmosfera stravolta ed edulcorata in cui la purezza sparisce e la trasformazione è già avvenuta .

    Le fotografie ad altissima risoluzione sono stampate su carta cotone che rende l’immagine quasi tridimensionale. Ne risulta un gioco di specchi continuo tra reale e artificiale in cui gli animali realmente presenti ed esposti al pubblico si confondono con le loro stesse icone nelle fotografie.

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