APPARTENENZE | Apparenze

2019

  • Sono sempre stato un Darwiniano convinto ma l’incontro con INANIMUS (Alberto Michelon) e il suo lavoro mi ha decisamente sorpreso. Un bestiario primordiale disegna nuovi orizzonti davanti a me. L’Eden prima dell’uomo, prima di Adamo ed Eva… Un Eden popolato da animali che non conoscono il peccato perché INANIMUS non si limita a riprodurre ciò che conosciamo o ciò che è stato. Va oltre, trasfigura.
    Lo spettatore non incontra una messa in scena naturalistica o iconografica dell’animale stesso, come spesso ci accade di apprezzare nei musei, ma una sintesi, una suggestione molto più ampia e complessa. Ci obbliga prima a decodificare ciò che stiamo osservando e se riusciamo ad andare oltre a quella che in un primo momento sembra solo una provocazione, subito dopo ci impone molteplici riflessioni a cominciare da quale rapporto oggi abbiamo con il mondo animale.
    Inizio una esplorazione nel mondo di INANIMUS che si preannuncia molto stimolante.

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