Il bisogno di bilanciare immagini così violente come quelle che ci arrivavano dalla Siria, dall’Iraq e dalla Francia di militari che squartavano e decapitavano con immagini di militari in atteggiamenti intimi o amorevoli era per me del tutto
nuovo. La quantità di orrore che oggi abbiamo a disposizione è impressionante e la capacità dell’uomo di superarsi nel delirio è inesauribile.
Da quasi tutti gli angoli del pianeta ci arriva l’eco di una brutalità sempre nuova, ci appare sempre più soffocante, a volte ne rimaniamo sopraffatti, eppure non vi è nulla di nuovo.
L’orrore è orrore sempre, sempre uguale.
Per questo motivo il mio “esercito” depone le armi e si abbandona all’intimità e alla goliardia provocando un cortocircuito visivo inaspettato.
Riaffiora così la mia cultura Hippie.
“Fate l’amore, non fate la guerra”